Il Palazzo Borgia Museo Diocesano fu inaugurato nel 1998 nella nuova sede ristrutturata del Palazzo Vescovile ed andò a sostituire l’ormai venerando Museo della Cattedrale, ospitato dal 1901 nel Palazzo dei Canonici.
Il grandioso edificio si affaccia sia sulla Piazza Pio II (di fronte al Palazzo Piccolomini) che sul Corso Rossellino, ed ingloba le strutture di due diversi palazzi rinascimentali: la residenza del celeberrimo Cardinale Rodrigo Borgia (futuro papa Alessandro VI) e quella del cardinale Jean Jouffroy di Arras.
Il Museo ospita oggi una preziosa raccolta di opere d’arte medievale e moderna provenienti dalla Cattedrale e dal territorio dell’antica Diocesi di Pienza: disposte in 11 sale secondo un ordinamento ed un criterio quasi sempre cronologico, è possibile ammirare non solo quadri, trittici e pale d’altare ma anche oreficerie, arredi sacri, arazzi e sculture lignee.
Tra le opere spiccano:
Pietro Lorenzetti, Madonna col Bambino, 1310-1320.AutorePietro Lorenzetti (documentato dal 1306 al 1345)
ProvenienzaMonticchiello, Pieve dei Santi Leonardo e Cristoforo
Descrizionela straordinaria opera, parte centrale di un polittico, raffigura con estrema eleganza la Madonna col bambino che, teneramente abbandonato sul braccio materno e con la testa di profilo reclinata all’indietro, sembra cercarne lo sguardo in un dolce e delicatissimo moto d’affetto. In questo capolavoro della pittura senese Pietro Lorenzetti ha ormai assimilato le novità introdotte dalla pittura di Duccio di Buoninsegna e ha acquisito con estremo entusiasmo gli insegnamenti di Giotto.
Sano di Pietro, Tabernacolo con la Madonna dell’umiltà (1440 circa)
Autore Sano di Pietro (Siena 1405 – 1481)
DescrizioneIl piccolo trittico, proveniente dal Capitolo della Cattedrale pientina, rappresenta nel suo scomparto centrale la Madonna dell’umiltà, nelle ante San Giovanni Battista e Santa Caterina d’Alessandria e nelle cuspidi il Cristo Benedicente tra angeli e Profeti, l’Angelo Annunciante e la Vergine Annunciata. Il dipinto si contraddistingue per l’eleganza e la preziosità visibili nelle figurine esili, dagli incarnati teneri e sfumati, e nei i sapienti ritmi lineari, che avvicinano questa opera agli stilemi della cultura tardo gotica.
Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, Madonna col Bambino in trono tra i Santi Biagio, Giovanni Battista, Nicola e Floriano, (1460 -62)
Autore Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (Siena 1410 – 1480)
Descrizionela monumentale pala è coronata in alto dalla lunetta con l’Annunciazione mentre in basso, nella parte inferiore dell’opera, è presente una predella tripartita raffigurante il Martirio di San Biagio, la Crocifissione, il San Nicola che fa la carità. L’opera è stata dipinta dal Vecchietta poco dopo il 1460 per la vicina chiesa di Spedaletto, fattoria fortificata facente parte delle proprietà dello Spedale S. Maria della Scala di Siena. La grande tavola quadrata tipicamente rinascimentale mostra le figure collocate in una dimensione prospettica ben studiata, esaltate da una cromia delicata e da una luce splendente
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Pastorale di Pio II
Autore:bottega fiorentina, 1462 circa
Tecnicaargento fuso, sbalzato, cesellato, inciso e dorato, smalti, niello su argento.
Descrizioneil pastorale, probabilmente donato da Pio II alla Cattedrale in occasione dell’elezione del primo vescovo di Pienza il 29 agosto 1462, mostra caratteri stilistici tipici dell’oreficeria fiorentina di questo periodo. Assai singolare il nodo del pastorale a forma di tempietto di chiara ispirazione brunelleschiana, impreziosito dagli angioletti reggi scudo con l’insegna della famiglia Piccolomini. La parte superiore del pastorale è coronata dal riccio animato dalle due statuette dell’Angelo Annunciante e della Vergine Annunciata circondate da una serie di placchette decorate con smalto blu.
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Luca Signorelli, Madonna della Misericordia tra San Sebastiano e San Bernardino (1490 circa).
Autore:Luca Signorelli (Cortona 1445/50 – 1523) e bottega
Descrizionela grande pala pientina racchiude armonicamente le diverse influenze che caratterizzano lo stile del pittore cortonese, tra plasticismo ed eleganza statuaria delle figure e vigore disegnativo e lineare. Un recente restauro (2008) ha riportato alla luce l’originale brillantezza dei colori, facendo risaltare ancor più il delicatissimo volto della Vergine che si contrappone, con grande raffinatezza, agli umili volti dei fedeli inginocchiati.
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Fra Bartolomeo della Porta, Riposo durante la fuga in Egitto, ( 1497 – 1504)
AutoreFra Bartolomeo della Porta (Savignano di Prato 1472 – Firenze 1517)
Descrizioneancora poco chiare e misteriose risultano essere le vicende che portarono questa importante tela a Pienza, recentemente riscoperta, rivalutata e attribuita a Fra Bartolomeo. Dal punto di vista stilistico l’opera risulta assai vicina alle esperienze pittoriche del tardo Rinascimento fiorentino e la purezza della linea, la luminosità straordinaria ed il nitore formale ne fanno uno dei capolavori giovanili del pittore domenicano.
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Piviale di Pio II, Piviale con Storie di Maria Vergine, Santa Caterina d’Alessandria e Santa Margherita d’Antiochia
Autoremanifattura inglese, prima metà del Trecento (1310-30)
Tecnicaopus anglicanum, lino ricamato con filo d’argento dorato e sete policrome.
Descrizioneforse l’opera più importante e particolare del Museo è il grandioso Piviale di Pio II in opus anglicanum, probabilmente donato a Pio II dal Principe della Morea, Tommaso Paleologo. In un’incredibile succedersi di scene (ben 27 formelle disposte su tre aree concentriche) sono narrate, con vivace spirito gotico, le Storie della Vergine, Santa Caterina d’Alessandria e Santa Margherita d’Antiochia. Il tutto è poi arricchito da indefinibili varietà di animali ed uccelli, sinuose volute vegetali e motivi geometrici variegati. Preziosissimi i materiali utilizzati: sete policrome, filo d’argento dorato e piccole perle purtroppo andate perdute.
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4 comments:
Sono rimasta davvero senza voce. Ci sono, nel museo, tante richezze d’arte!
Sono studentessa in storia dell’arte e mi interessavo particolarmente nei lavori di orefioceria. Ho scoperto il lavoro di tanti altri artisti!
La splendida Pievale del Papa è un opera d’arte unica. Ma fa anche moto pensare e ammirare la gente che ha lavorato a farla. Questa è, di certo, Il capolavoro del muséo. Ma non dimenticare gli altri…
Un museo da non dimenticare nella visita della Toscana!
Gentile Mireille Gilbert,
la ringraziamo per il commento e l’apprezzamento alla Collezione del Museo.
Cordialmente,
Lo staff di Palazzo Borgia – Museo Diocesano
Wonderful collection in beautiful building.
A ” Must See”.
Very enthusiastic and friendly personel that gave us time to view the collection even though we passed closing time.
Dear Gerard,
Thank you so much for your comment.
In the hope to meet again soon.
Cordially,
The Staff of Palazzo Borgia – Museo Diocesano